Gli adeguati assetti organizzativi: opportunità o semplice obbligo?

Il Codice della Crisi di Impresa ha introdotto per imprenditori individuali e società il controllo degli adeguati assetti organizzativi contabili.

Prima dell’introduzione del Codice della crisi, l’imprenditore era obbligato dal Codice civile alla corretta tenuta delle scritture contabili (art. 2214 del Codice civile) al fine di fornire una rappresentazione chiara, veritiera e corretta dei risultati aziendali e, nel caso di società soggette all’obbligo di presentazione del bilancio, agevolare le esigenze informative degli stakeholders.
Con la nuova stesura dell’art. 2086 c.c., l’imprenditore che opera in forma societaria o collettiva deve adottare gli assetti organizzativi, amministrativi e contabili in grado di prevenire la crisi, tramite anche la predisposizione di indicatori.
Con la corretta e puntuale attuazione di tali assetti, l’imprenditore è in grado di:

  • rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore (art. 3, comma 3, lettera a) del D. Lgs 14/2019);
  • verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale almeno per i dodici mesi successivi (art. 3, comma 3, lettera b) del D. Lgs 14/2019);
  • ricavare le informazioni necessarie a utilizzare la lista di controllo particolareggiata (meglio dettagliata nell’allegato al decreto dirigenziale 28 settembre 2021 e successive modifiche) e a effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento (art. 3, comma 3, lettera c) del D. Lgs 14/2019);
  • rilevare l’esistenza di eventuale scaduto patologico oltre le soglie indicate negli artt. 3, comma 4 e 25-novie del D. Lgs 14/2019, nei confronti dei fornitori, dipendenti, banche, INPS, INAIL,ADE e ADER.

Il commercialista è il primo professionista ad entrare in contatto con il mondo delle imprese ed ha pertanto un ruolo fondamentale di riferimento, non solo nella implementazione degli adeguati assetti, ma anche nella costruzione di un sistema di programmazione, finanza e controllo che sia in grado di sostenere la resilienza delle imprese sugli aspetti di criticità in termini di squilibri economico-finanziari e patrimoniali.

Il sistema ci “costringe” a lavorare con approccio a consuntivo, mentre oggi è sempre più fondamentale spostare lo sguardo in avanti: questo è l’unico modo per migliorare e fornire un valore aggiunto non solo ai propri stakeholders, ma anche soprattutto a sé stessi.

E’ un processo di evoluzione che è difficile da intraprendere in quanto nuovo e diverso da ciò a cui le imprese sono abituate: questo non deve spaventare ma deve essere spunto di interesse e motivazione al miglioramento.

Fonte – Fisco e tasse: Assetti organizzativi: obblighi e opportunità imprese e professionisti

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